Benvenuti al Sud: Castellabate tra le location del film
Il borgo di Castellabate è lo sfondo di Benvenuti al Sud di Luca Miniero, con Claudio Bisio e Alessandro Siani, commedia culto e successo stratosferico al botteghino
Benvenuti al Sud di Luca Miniero è stato uno dei più grandi successi al botteghino del cinema italiano recente; i 29.868.000 hanno fatto sì che conquistasse il settimo posto nella classifica dei film italiani che maggiormente hanno incassato al botteghino di tutti i tempi. Mattatori, Claudio Bisio e Alessandro Siani, affiancati da Angela Finocchiaro, Nando Paone e Valentina Lodovini. Benvenuti al Sud è il remake della commedia francese Giù al nord di Dany Boom e ha dato vita al sequel Benvenuti al Nord, diretto ancora da Miniero e interpretato dagli stessi attori, oltre ad essere diventato il modello di una serie di commedie italiane.
Benvenuti al Sud: la trama del film
La trama di Benevenuti al Sud si basa sull‘incontro tra Nord e Sud e sui reciproci stereotipi. Bisio interpreta Alberto, un impiegato postale lombardo che, nel tentativo di trasferirsi nella sede centrale delle poste a Milano, si finge invalido; beccato, per punizione viene trasferito in un paese della Campania. La prende malissimo, vittima degli stereotipi più classici che vedono il Sud come patria della camorra, della spazzatura lungo le strade, dei fannulloni, dei crimini e del malaffare. Pian piano è costretto a ricredersi, venendo conquistato dal luogo e dalla generosità della sua gente.
Diventerà in particolare grande amico del postino del paesello, Mattia (interpretato da Alessandro Siani), al quale darà una mano a conquistare il cuore di Maria (Valentina Lodovini). La questione che interessa invece in particolare l’ultima parte del film, prima del finale a tarallucci e vino, è come può fare Alberto a spiegare alla moglie Silvia (Angela Finocchiaro) di trovarsi benissimo e di aver ribaltato gli stereotipi sul Sud e sulla sua gente di cui fino a quel momento è stato vittima.
Benvenuti al Sud: Castellabate, le location del centro storico
Parte del merito del successo di Benvenuti al Sud è della location che lo “ospita”: Castellabate, affascinante paese sulle coste del Cilento a picco sul mare, diviso tra la collina panoramica e il lungo Tirreno. C’è innanzitutto piazza 10 Ottobre 1123 (data in cui iniziò la costruzione del Castel Sant’Angelo e in pratica iniziò la vera storia del borgo), il fulcro della vita del paese. Nel film la piazza ospita l’ufficio postale (nella realtà, un bar) dove lavorano Alberto e Mattia e soprattutto è il luogo di ritrovo per le varie pause caffè, dove viene espressa la socialità tipica del luogo che conquisterà Alberto. Anche la casa di Mattia, immortalata in particolare nel primo di giorno di lavoro di Alberto quando i due si recano in ufficio insieme, si affaccia su Piazza 10 Ottobre 1123.
L’appartamento di Alberto è invece Palazzo Perrotti, un’elegante costruzione storica residenza dei Baroni Perrotti. Anche questo luogo viene immortalato più volte, per esempio nella sequenza in cui Alberto getta, convinto sia un’usanza del luogo, la spazzatura dalla finestra, beccandosi poi con stupore la multa. Nelle vicinanze del palazzo c’è anche via Veliventi, uno vicolo stretto e caratteristico dove si svolge un veloce inseguimento frutto di un altro equivoco, con Alberto convinto che i suoi impiegati lo stessero inseguendo per una rappresaglia.
Benvenuti al Sud; Castellabate e il mare del Cilento
Fino a questo momento abbiamo parlato di eleganti e caratteristiche architetture urbane del centro storico; naturalmente, fondamentale per il fascino del film, c’è il mare, particolarmente esaltato dal punto di vista panoramico dal fatto che Castellabate è costruito sul versante di una collina. C’è per esempio il Belvedere di San Costabile (l’abate Costabile Gentilcore fu, fra l’altro, colui che nel XXII secolo diede l’impulso decisivo alla storia del paese proprio iniziando la costruzione del Castello Sant’Angelo prima citato). è una terrazza con una splendida vista sul Tirreno, dove Alberto, Maria e Mattia assistono all’esibizione della banda comunale.
C’è soprattutto però la piccola frazione di Santa Maria, sul lungomare, dove avviene il finale incorniciato dai fuochi d’artificio. In generale, nelle varie località situate sul lungomare (in particolare, Marina Piccola) si svolgono numerose sequenze, come, in particolare, quelle dedicate alle uscite e alla socialità. A Santa Maria c’è, per esempio, l’antico approdo, palazzo storico costruito sulla spiaggia e ora sede del ristorante Le Gatte, dove Alberto viene invitato a cena dai dipendenti. Compare inoltre spesso la Torre Perrotti, conosciuta come Torre della Pagliarola, uno dei simboli del luogo e monumeto riconosciuto d’interesse culturale dal ministero.
Sempre sulla zona del lungomare di Castellabate, c’è la frazione San Marco, location del finto rapimento di Silvia – nello specifico, una masseria della zona – e soprattutto sfondo della frase più celebre di Benvenuti al Sud: , detta da un pescatore circondato dalle acque del mar Tirreno proprio di fronte alla frazione.
La stazione ferroviaria invece non è quella del luogo, ma lo scalo “Sutri-Capranica” nel viterbese. Questo è l’unico vero tradimento del film alla realtà geografica dei luoghi in cui è ambientato
Benvenuti al Sud è dedicato alla memoria di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica – paese della zone – ucciso da un agguato della camorra non molto tempo dopo la fine delle riprese del film di Luca Miniero.
Fonte: Cinematographe.it
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