Allònsanfan
- Genere: Drammatico | Storico
- Durata: 100 min.
- Regia: Paolo e Vittorio Taviani.
- Cast: Marcello Mastroianni, Lea Massari e Mimsy Farmer
- Websites: Scheda film su IMDB
Ex ufficiale napoleonico di nobile famiglia, dopo aver abbandonato la Carboneria, viene costretto da una donna a riprendere i rapporti con essa. Durante un viaggio in meridione tradisce i compagni che vengono uccisi ed egli stesso rimane vittima di un equivoco.
Nel 1816, dopo il congresso di Vienna e durante la Restaurazione, Fulvio Imbriani, patrizio lombardo, ex giacobino, ex ufficiale di Bonaparte, tradisce i compagni di lotta e la causa di una minoranza rivoluzionaria e velleitaria. Ricorrendo a Visconti e al melodramma per travisarlo criticamente, i Taviani rimescolano ancora le carte della narrazione tradizionale e continuano la loro riflessione sulla sinistra politica. Il film alterna pagine assai belle ad altre squilibrate od opache. Gli splendori della regressione sono descritti meglio che la dialettica della rivoluzione. Inventiva colonna musicale di Ennio Morricone e un bel reparto femminile.
La Brianza partecipò coralmente alla lavorazione del film dei fratelli Taviani. Al liceo scientifico "Galilei" di Erba, che all'epoca aveva sede proprio a Villa Amalia, si ricorda una classe quinta dove, per dividersi giorni, fecero lezione solo le ragazze, perchè i maschi erano tutti impegnati sul set come comparse. E al ristorante "Il Corazziere" di Merone raccontano che Mastroianni andava ghiotto di chiacchiere e frittelle di cui lo riforniva puntualmente il cameriere Tonino Valle. Nel passato di Villa Amalia c'era già stato qualcosa di simile alla storia che i fratelli Taviani vi hanno ambientato.
Ecco una foto dei luoghi di oggi, perfettamente conservati rispetto alla location del film.
E' Villa Amalia di Erba - dal 1963 proprietà pubblica, della Provincia di Como - la lussuosa dimora neoclassica dove si ritira Marcello Mastroianni dopo la liberazione dal carcere.
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Tra gli scorci paesaggistici valorizzati dai Taviani pure la cascina Campomarzo di Merone e da strada serrata che da quest'ultima porta a Costa Masnaga, con la Torre di Camisasca sullo sfondo: questo scenario fa da cornice alla fuga liberatoria del piccolo Fulvio, nipote del protagonista, preso in ostaggio dallo zio per scappare dai soldati austriaci.
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