Riflessioni dal nono convegno 2011
Valorizzazione del territorio, product placement, ruolo delle film commission. Questi alcuni dei temi dell’appena concluso IX Convegno internazionale sul cineturismo, svoltosi ad Ischia dal 5 al 7 luglio 2011. «Come sempre - ha sottolineato il direttore Michelangelo Messina - lo scopo di questo incontro è creare sinergie tra due mondi che non sempre comunicano facilmente tra di loro».
Primo giorno. Ascoltati i saluti istituzionali della dott.ssa Serena Albano, Assessore al turismo della Provincia di Napoli che sottolinea l’importanza della cultura nel nostro paese, il convegno si apre con la partecipazione della forse maggior esperta nel settore, Sue Beeton, la quale inizia il suo intervento offrendo uno spunto interessante per quanto riguarda il cineturismo, ovvero spostare l’attenzione sull’audience che nel tempo è diventata sempre di più attiva. Considerare il ruolo più attivo dell’audience permette di sfruttare la connessione emotiva tra storie e le location in cui vengono ambientate, sfruttando il fatto che uno spettatore sarà attivo prima, durante, ma soprattutto dopo la visione di un prodotto audiovisivo. Questo lo spingerà a cercare di riprovare le stesse sensazioni recandosi in quei luoghi che aveva ammirato sullo schermo.
L’intervento successivo del Direttore dell’Ile de France Film Commision, Olivier-Renè Veillon, sottolinea come sia difficile per location non propriamente economiche come Parigi e l’Ile-de-France riuscire ad attirare una grande produzione. Un adeguato sistema fiscale ha permesso a questi luoghi di essere competitivi, ma un fattore determinante è costituito dalle location iconiche che attirano le storie. Infatti anche se la storia nasce dalle locations sono proprio le storie a firmare con la loro impronta le location.
Veillon ha citato come esempio Versailles, nel quale sono stati girati film come ‘Maria Antonietta’ di Sofia Coppola, proprio a seguito della creazione della Film Commission nel 2004, ente che ha potuto contribuire a proporre ai curatori del castello un nuovo modo di condividere questa meraviglia storica.
Christine Berg, direttrice del Fondo Nazionale Tedesco per il Cinema, punta sulla competitività a livello economico della Germania, invitando i presenti ad interessarsi alle opportunità che quest’ultima offre in un’ottica di collaborazione delle Film Commission. Il fondo presente in Germania è di circa 16.000 milioni di euro. Fondamentale per ottenere una sovvenzione è la collaborazione con la Germania, ovvero la presenza di un produttore tedesco e la clausola che almeno il 25 % dei fondi vengano spesi nel territorio.
Entrando nello specifico di città che hanno incrementato il turismo grazie ai film girati in loco, Eugeni Osacar, direttore di Cett, presenta il nuovo movie tour barcelonamovie, creato a seguito dell’elevato numero di film, circa 41, girati nell’ultimo anno a Barcellona. Ovviamente emblema della città è Vicky,Cristina, Barcelona proiettato anche al Castello Aragonese nell’ambito dell'omaggio a Woody Allen in programmazione alla nona edizione dell'Ischia Film Festival.
Rimanendo in ambito Europeo, Pierre Tolcini, manager di VisitSweden, dati alla mano ci illustra il sistema di marketing della Svezia, paese piccolo che sfrutta cinema e letteratura come richiamo turistico. E senza dubbio risulta indicativa in questo senso l’esperienza della trilogia Millenium che ha portato ad un incremento del 3% di turisti a Stoccolma, di cui 25.000 in più nel solo 2010.
Nicki Grihault, giornalista turistica in Inghilterra, tramite un approfondito studio dei vari movie tour proposti svela le caratteristiche necessarie affinché questa nuova proposta turistica sia di successo: legarsi a film con molta notorietà, mettere il turista al centro, assumere guide entusiastiche, cooperare con la pubblica amministrazione, e soprattutto sottolinea l’importanza di collocare attrazioni vicino al Movie Tour.
Marc Bossaerts dal Belgio presenta un vero e proprio viaggio fotografico attraverso 3 film: Malena, Divozio all’italiana ed Avventura. Vengono confrontate le immagini del prima e dopo film con particolare attenzione a quelle location trascurate e rovinate dal tempo e dall’incuria.
L’ultimo intervento della prima giornata riporta la brillante esposizione di Francesco Di Cesare, presidente di Risposte Turismo e docente di marketing del turismo presso l’università ‘Ca Foscari che ha presentato un’interessantissima tesi su come per le potenziali destinazioni turistiche fosse necessario riuscire ad individuare il modo migliore di utilizzare lo strumento del cineturismo per il destination management e quali risultati si potrebbero raggiungere.
Il secondo giorno la dott. Iuliana Aluas ha portato il saluto istituzionale del vice presidente della Commissione Europea Antonio Tajani, con l’augurio che vengano al più presto trovate nuove location e ci sia più visibilità per questo tipo di turismo.
Successivamente Philippe Reynaert, direttore di Wallimage, ci racconta di una piccola regione a sud del Belgio, la Vallonia, in cui cautamente si sta cominciando ad investire nel cineturismo anche grazie a Wallimage, ente formatosi nel 2001. In 10 anni sono stati girati 136 film di cui il 60 % produzione belga ed il 40% internazionale con il 300% di ricadute economiche.
La dott.ssa Alessandra Tavernese, coordinatore tecnico Commissione Cultura e Regioni, affronta il tema dell’individuazione di interventi programmati a rafforzare il posizionamento italiano sul mercato delle location per il cinema. Anche lei si augura una maggiore cooperazione tra le varie film commission.
Con una ironica vena polemica la dott.ssa Anna Olivucci, responsabile delle Marche Film Commission, propone un breve excursus sulla storia delle film commission italiane lamentando la solitudine in cui si trovano e l’inevitabile invidia che si viene a creare.
Il presidente del Coordinamento nazionale delle Film Commission Italiane, Maurizio Gemma, direttore anche della Film Commission Regione Campania, fa un bilancio dell’importanza crescente che hanno assunto nella penisola le Film Commission, in grado di assicurare un impulso importante all’industria creativa. Nella regione Campania caso emblema dell’ultimo anno risulta essere "Benvenuti al Sud" con i suoi circa 4 milioni di euro d’investimento nella cittadina di Castellabate, set del film che ha conosciuto una promozione notevole. Meno conosciuto ma ugualmente simbolico come strumento per la promozione del territorio Maurizio Gemma cita il documentario sulla canzone napoletana "Passione" di John Turturro.
Esordendo con una battuta sulla poca disponibilità economica dei produttori esecutivi, il presidente dell’APE, l'assicuazione che li riunisce, Marco Valerio Pugini presenta il caso "Letters to Juliet", nel quale, oltre alla visibilità della location, c’è stato un tentativo piuttosto ben riuscito di accompagnare con i loghi utilizzati nelle riprese anche la fase di propaganda e lancio.
Sulle potenzialità inespresse a causa della frammentarietà delle Film Commission sul territorio italiano si esprime invece Elena D’Alessandri, coordinatrice dell’Osservatorio sulle Film Commission ed i Film Fund presso IsICult (Istituto italiano per l'Industria Culturale). Anticipando i dati di una ricerca che uscirà a breve, la dott.ssa D’Alessandri fa notare come nella stessa regione siano presenti diverse film commission per arrivare ad una stima di 54 film Commission sul territorio italiano.
In rappresentanza dell’associazione dei 100 autori, Maurizio Sciarra guida la platea nell’intricata rete dei fondi locali. Aiutandosi con i numeri forniti dall’ufficio studio Anica, Sciarra propone di pensare al finanziamento dei film non solo per la promozione del territorio, ma anche come sostegno all’industria culturale.
Paolo Peverini, docente della Luiss, presenta invece un interessante spunto semiotico sulla costruzione di senso e sulla manipolazione dei film da parte degli spettatori che oggi sempre di più sono consumatori attivi soprattutto in età giovane. Tramite buzz monitor si è giunti alla conclusione che molti adolescenti hanno come punto di accesso ai film You Tube o Internet e proprio l’utilizzo di questi strumenti, attraverso la visione di trailer, genera grandi discussioni.
Vladimiro Riva, direttore della Vicenza Film Commission, si allontana dalle riflessioni accademiche per presentarci un magnifico esempio di sinergia tra Film Commission e registi che scelgono Vicenza come luogo per presentare il proprio film, con un attenzione ed uno studio da parte degli addetti ai lavori che si è tradotto in una guida sul cineturismo.
Nell’ultima giornata dedicata alle Best Practices introduce il tema uno dei più grandi esperti del settore in Italia, Roberto Provenzano, docente dello IULM Milano e membro del Centro Studi sul Cineturismo che, dopo una piccola introduzione, pone l’attenzione su casi di film girati in luoghi diversi da quelli menzionati nell’opera. Nell’ottica di location placament, infatti, propone alle Film Commission di pretendere il riconoscimento nei crediti finali dei film di ogni luogo che fa da sfondo alla narrazione.
Ritornando a parlare di casi pratici, Livio Chiarullo e Delio Colangelo, della fondazione Eni Enrico Mattei, presentano una ricerca effettuata per indagare le ripercussioni che ha avuto il film “Basilicata coast to coast” sul territorio. Il 94% degli intervistati, tra turisti ed operatori del settore, ha dichiarato che il cinema è un efficace strumento di marketing territoriale in grado di promuovere il territorio della Basilicata.
A seguire Davide Bellotti, assessore al Turismo della Provincia di Ferrara, presenta la prima guida cineturistica di Ferrara con ottanta film passati in rassegna e dettagliate mappe ed approfondimenti.
La stessa operazione edita però dal Touring Club è avvenuta in Liguria e viene presentata da Marco Ferrari, presidente della Mediateca Regionale Ligure.
Cambiando argomento, Emidio Mansi, presenta il progetto “Garofalo firma il cinema”, nel quale per ribadire i valori proprio dell’azienda viene usato il cinema come strumento di racconto di un territorio che è parte fondante dell’azienda.
Adriano Parracciani, presentando la sua “QuRiosa guida al cinema e alla città”, fa intravedere quanto si può ancora innovare in questo campo prendendo spunto dalle nuove tecnologie. In questa geniale guida, infatti, vengono presentati i codici QR i quali permettono attraverso la lettura e decodifica con un cellulare di accedere alla scena del film che è stata girata nella location indicata.
Andrea Piquè, docente di legislazione cinetelevisiva presso l’università di Roma Tre, charisce gli aspetti normativi relativi al location placement, il quale viene trattato in un’ottica di product placement come una nuova forma di comunicazione pubblicitaria del territorio. Bisogna però fare molta attenzione affinché la location non venga scambiata con il set del film.
L’ultimo intervento si chiude con un “brillante” caso all’italiana presentato dalla dott.ssa Margherita Romaniello, consulente per l ‘APT Basilicata, la quale, dati alla mano, racconta il caso “The Passion” a Matera. Girato nel 2004, nel giro di due anni fa aumentare del 40% gli arrivi e del 30% le presenze soprattutto per quel che riguarda il turismo americano e tedesco (+60%). Dopo il 2006 si assiste ad un calo degli arrivi dovuto sia ad un andamento fisiologico, sia dall’incapacità di organizzare una forma di sfruttamento della notorietà del film da parte del territorio.
Anche questo intervento dimostra che senza una sinergia tra i vari elementi della filiera risulterà molto difficile poter sfruttare la visibilità offerta dal cinema.
di Bianca Maratea
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