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'Trip to Italy': come gli inglesi vorrebbero l'Italia

10 Settembre 2014

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Un film tratto da una serie Tv, coprodotto infatti dalla BBC e che presenta i luoghi più belli d’Italia dal punto di vista turistico e anche ‘mondano’. Tutto è molto pregiato e costa tanto, l’idea è che gli inglesi l’Italia la sognino così…
Dom Serafini

trip to italy filmÉ appena uscito al cinema a New York City un film coprodotto dalla Bbc inglese dal titolo 'Trip to Italy', un caso da manuale su come trovare fondi per produrre un film. Il film é anche interessante perché mostra come gli inglesi vedono l'Italia o vorrebbero che fosse.
Il tema del film é il viaggio in Italia di due attori inglesi. Le scene si svolgono principalmente in ristoranti ed alberghi esclusivi, mentre il dialogo é composto da una serie di battute su vari attori americani e inglesi imitandone voci ed i manierismi stile Maurizio Crozza.
Guardando il film, la prima cosa che viene in mente a chi opera nel settore cinematografico sono i contributi finanziari che le varie Film Commission avranno elargito per far vedere i bellissimi panorami delle aree che promuovono.
La seconda cosa, sono i vari 'product placement' e le facilitazioni ottenuti dai ristoranti ed alberghi visitati, e anche dai mezzi di trasporto utilizzati, come ad esempio l'uso di una Mini Cooper decappottabile (il noleggio costa 140 euro al giorno).
La premessa del viaggio é l'incarico che il giornale 'The Observer' ha dato ai due protagonisti del film per documentare (spesati) il viaggio in Italia dei poeti inglesi George (Lord) Byron e Percy Shelley nel primo '800.
Premessa irrealistica perché si dubita che il settimanale londinese possa permettersi di pagare alberghi come Villa Cimbrone a Ravello (stanza singola a partire da 400 euro per notte); La Suvera, vicino Siena, a 497 euro a notte, oppure Capri Palace a 695 euro a notte, dove i due protagonisti alloggiano durante il viaggio che li porta anche a Genova (alla casa di Byron), Lerici, Viareggio (dove fu ritrovato il corpo di Shelley), Pisa, Roma (al Cimitero Acattolico c'é la tomba di Shelley) e Pompei.
Per girare il film, la troupe del regista Michael Winterbottom é stata in Italia dal 23 maggio al 25 giugno dell'anno scorso. Nel corso del film si specifica che il viaggio doveva anche includere la Sicilia, ma alla fine la Regione é stata cancellata. Cinicamente si sospetta che la Film Commission siciliana non abbia voluto contribuire alle spese come avrebbero fatto le ricche Film Commission di Liguria, Toscana, Roma, Campania e Piemonte, anche se quest'ultima regione si é dovuta accontentare di una breve panoramica delle sue campagne e della visita ad un rinomato ristorante.
Le pietanze erano inoltre tra le attrazioni principali del film, con i protagonisti impegnati a divorare pranzi di sei portate ed una prima colazione in sei diversi ristoranti, con le riprese che si alternano tra le conversazioni dei protagonisti a tavola e il lavoro degli chef in cucina. Piú che di pietanze si trattava di 'quadri' di alta cucina (cara agli inglesi e francesi) che poco hanno a che vedere con il sapore dei piatti tradizionali che si trovano nelle buone trattorie sparse per l'Italia. Infatti, il titolo del film poteva benissimo essere 'Viaggio in Italia con la Guida Michelin'. Questa é una delle lacune del film, che invece di mostrare un'Italia autentica, mostra un Paese che esiste solo per pochi, pertanto artificioso e presuntuoso. Forse come gli inglesi vorrebbero che fosse.
Ecco una breve panoramica dei ristoranti scelti per il film che, in pratica, é la versione accorciata della seconda stagione della serie televisiva 'The Trip', poi montata per il cinema: Trattoria della Posta, nell'area di Barolo (Cuneo), il menú fisso a 45 euro a persona; La Cantina a Camogli in Liguria, con il menu a prezzo fisso di 80 euro a persona, vini e bevande escluse come per gli altri ristoranti; l'omonimo ristorante del tedesco Oliver Glowig a Villa Borghese a Roma, con il menu a partire da 140 euro a persona; Il Riccio a Capri, con un menu che parte da 65 euro a persona.
A scegliere i ristoranti, il menú e gli alberghi é stato il regista Winterbottom che, assieme alla moglie, ha fatto un giro dell'Italia (dove ha anche girato un film sull'affare Amanda Knox). Visto che nel film molti dei dialoghi erano improvvisati, alcuni ristoranti hanno rifiutato di partecipare. Non potendo leggere il copione, avevano timore di essere criticati.
Infine, i dialoghi sono la parte piú complessa dell'opera in quanto, per buona parte dei 108 minuti del film, i due protagonisti principali, gli attori Steve Coogan (famoso per il film 'Philomena') e Rob Brydon non fanno altro che imitare le voci di attori britannici ed americani come Michael Caine, Roger Moore, Al Pacino e Marlon Brando (nel 'Padrino'). Questo presenterá sicuramente un problema per la versione italiana doppiata.
In America il film viene distribuito da Ifc in otto sale (sei a NYC e due a Los Angeles). Nei pochi Paesi in cui é per ora distribuito ha incassato oltre 350 milioni di dollari. Considerando il limitato numero di sale, lo si puó considerare un grande successo.

Fonte: Millecanali


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