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A Ispica si celebrano le location di Pietro Germi

28 Agosto 2014

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Ispica sale agli altari della cronaca nazionale per essere diventata la capitale della cultura in Provincia di Ragusa con l’evento 100 Pietro Germi – Ispica da Oscar. La tre giorni promossa e organizzata dal Vespa Club cittadino, è stata un grande successo di critica e di pubblico, riscuotendo grande clamore anche sui maggiori media nazionali. Il leitmotiv della manifestazione è stato un omaggio alla figura del regista Pietro Germi, che poco più di cinquant’anni fa girò il suo capolavoro Divorzio all’Italiana lungo le strade e le splendide Chiese di quella che una volta era Spaccaforno. Ispica ha messo per tre giorni l’abito buono e speriamo non lo tolga più, perché sarebbe un peccato mortale non dare consistenza e futuro al primo vero progetto legato al Cineturismo con il conseguente corollario di possibilità e di ritorno economico per la città.
L’8 agosto scorso hanno aperto i battenti meravigliosi palazzi nobiliari chiusi da anni e per tre giorni, è stato possibile respirare l’atmosfera dei gattopardi siciliani. Palazzo Cerruto, Palazzo Bruno Modica, Palazzo Alfieri, Palazzo Zuccaro e Palazzo Bruno di Belmonte sono stati i protagonisti di un tour magnifico, ognuno con la sua peculiarità, tutti uniti nel segno di Germi con mostre fotografiche e installazioni artistiche in omaggio al grande regista genovese.
Unica la mostra fotografica allestita nei locali della Società Operaia Garibaldi, le foto, inedite, vengono dall’archivio personale di Mirta Guarnaschelli, segretaria di edizione di Pietro Germi, foto che si trovano anche al Museo del Cinema di Torino. Qui era possibile trovare la copia de “L’Immaginario” in larga parte dedicato alla manifestazione.

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Capitolo a parte spetta alle proiezioni dei grandi classici di Germi: Sedotta e Abbandonata, che compie 50 anni, Il cammino della speranza, In nome della legge, Divorzio all’italiana e di documentari sul territorio; Piazza Unità d’Italia e Palazzo Bruno hanno fatto da cornice al tratto di evento più propriamente cinematografico, i dibattiti introduttivi sono stati un unicum nella storia culturale ispicese, vedere alternarsi Lando Buzzanca, Marialinda Germi, Roberto Nobile, Chiara Ottaviano, Lorenzo Catania, Alessandro Bonifazi Mirta Guarnaschelli, Pietrangelo Buttafuoco, Paolo Buonvino, Franco Battiato e ancora un insieme di cosiddetti addetti ai lavori, ha dato respiro nazionale e grande qualità a un evento già di alto livello. 

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Ispica ha vissuto tre giorni belli e importanti per il suo futuro; prendere un gelato e incontrare Buzzanca intento a scherzare con chiunque lo fermasse o Battiato seduto al tavolino del bar in Piazza non è cosa da tutti i giorni. Costruire un evento di questa portata senza nessun tipo di sostegno finanziario pubblico, con la passione a fare da acceleratore e l’aiuto delle associazioni tutte in forma volontaria è un qualcosa di straordinario che deve essere un punto d’inizio per la cittadina in grave crisi sociale, politica e afflitta da un profondo buco di bilancio. Come nei migliori film il finale è sempre a sorpresa, accade quindi che giorno 11 agosto Giuseppe, Marco, Sofia (3 degli organizzatori) devono accompagnare Buzzanca a Palermo partendo da Ispica.
Scrive Giuseppe: “È un viaggio affascinante, percorriamo sia la Sicilia che la storia del cinema raccontata da Buzzanca, che si dimostra un 20enne pieno di entusiasmo. Ogni posto che Lando osservava era stato impresso sulla pellicola. Io guidavo e ascoltavo fantasticando. Ogni tanto mi voltavo ed osservavo quel volto così siciliano, forse l'ultima grande maschera del cinema italiano! Arrivati a Palermo Lando si informa con la sua famiglia, su quale fosse l'albergo del loro soggiorno e lo raggiungiamo, la zona è Tommaso Natale (famosa perché in una di queste ville hanno girato “il Gattopardo”). Parcheggiata la macchina entriamo in questa villa e rimaniamo a bocca aperta! Marco esclama "ma questo è......." Non ci crederete ma il caso, il destino o la fortuna ha voluto che quell'albergo fosse stato set, nel 1953, di un film di Pietro Germi e che fosse proprio "Gelosia" (tratto da "Il marchese di Roccaverdina" di Luigi Capuana, scrittore legato ad Ispica dove fu ambientato Pro-fumo). 
La famiglia di Buzzanca, quelli che lavoravano nell’albergo e le brochure dell’albergo sconoscevano la storia di Gelosia, solo la proprietaria la sapeva ma non l’ha mai presa in considerazione.
Un finale stupendo e a sorpresa!


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