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Nasce l'Irpinia Film Commission

10 Maggio 2016

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Torino città del Cinema, una app dedicata al cineturismo
 

What’s Irpinia? La Film Commission di una provincia che investe sul cinema

Non bastano i Festival e le rassegne: l’Irpinia del comparto cinematografico ha bisogno di conquistare ben altre posizioni. Con questi obiettivi nasce “Irpinia Film Commission”, un progetto del giovane regista Roberto Flammia e del produttore Carmine Caracciolo: dalle location, ad una rete di professionalità, passando per la piattaforma del Cine-noleggio, un intero ciclo di produzione cinematografica si aprirà e chiuderà in questo territorio.

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L’Irpinia può dare molto al cinema. E’ un assunto definitivo ma, soprattutto, riscontrabile nella realtà di quest’ultimo periodo.

Non più soltanto una provincia di fruizione passiva, fatta generalmente di festival o dedita in modo particolare alle rassegne, per quanto queste consegnino il giusto spazio a film che altrimenti non sarebbero mai arrivati nella sale mainstream. Piuttosto sta diventando un territorio che fa cinema e vuole continuare a farlo, ad un livello sempre più alto.

Che ci si creda o meno, un passato di quarant’anni di storia cinematografica e grandi nomi nati proprio qui hanno un valore e, in qualche modo, hanno tracciato un solco profondo nella definizione di un’identità. Ma il ricordo non basta e l’Irpinia del comparto cinematografico ha bisogno di conquistare ben altre posizioni. Che tendano verso il futuro, piuttosto che guardare indietro con nostalgia.

E’ con questi obiettivi che nasce Irpinia Film Commission, un progetto di Roberto Flammia, giovane regista autore di Krineide, e di Carmine Caracciolo, produttore e presidente della nuova film commission che ha puntato tutto su questo territorio. E’ lui stesso a spiegarci che «esiste un fermento produttivo che vede l’Irpinia protagonista e i motivi si spiegano facilmente se si pensa che le produzioni, grandi o piccole, sono aziende che puntano a minimizzare i costi per massimizzare i profitti: questa provincia, oltre ad essere custode di tante bellezze, offre la possibilità di abbattere i costi fino al 40%. Se fino ad ora questa potenzialità non è riuscita ad essere sfruttata, è stato a causa di una scarsa organizzazione. L’Irpinia Film Commission intende intervenire proprio su questo aspetto e lo faremo a partire da un censimento dei professionisti del settore che partirà il 21 maggio al Teatro Carlo Gesualdo, nostro partner in questo nuovo viaggio. Questo ci offrirà la possibilità di avere a disposizione una rete di maestranze sul territorio che andrebbero a supportare le produzioni, rendendo l’Irpinia ancora più attraente perché ricca di paesaggi variegati, ma soprattutto perché piena di ottimi tecnici e lavoratori dell’immateriale che vogliamo scoprire e mettere insieme».

“What’s Irpinia?” è la domanda a cui risponderanno, ospiti del padiglione Italia al Festival del Cinema di Cannes, dove presenteranno il loro progetto ambizioso, ma determinato ad imporsi, andando oltre la Film Commission Regione Campania che produce poco e quasi mai investe sulle aree interne. Dalle location, ad una rete di professionalità che gestiscono le fasi di pre-produzione, produzione e post-produzione avanzata (effetti speciali, animazione e sonorizzazione dell’audio) alla piattaforma del Cine-noleggio per l’affitto delle attrezzature sarà avviato un intero ciclo produttivo cinematografico che si aprirà e si chiuderà in Irpinia.

«Avremo la nostra sede a Gesualdo - continua il Presidente Caracciolo - paese da cui tutto è partito e che quindi ha per noi ha un valore simbolico enorme, oltre ad essere collocato al centro dell’Irpinia, fatto che ne fa un comodo punto di ricettività e raccordo, dal quale si dirameranno le produzioni. Iniziamo col mettere in moto questo sistema sperimentale, muovendo dall’idea di riuscire a coordinarci con altre Film Commission per portare avanti delle co-produzioni, in particolare nel Mezzogiorno e nel bacino del Mediterraneo: per questo ci impegneremo a sostenere la cooperazione tra le due sponde nel campo dell’industria del cinema, dell’audiovisivo e delle nuove tecnologie della comunicazione. Ovviamente lanciando uno sguardo anche alla possibilità di attivare flussi turistici legati al cosiddetto cineturismo».

Non c’è spazio per il disincanto o per lo scetticismo sterile: l’Irpinia Film Commission si sta concretizzando e crede fermamente in questa strada mai battuta prima. «I disfattisti si incontrano sempre: chi non crede all’Irpinia come attrattore per le produzioni cinematografiche dovrebbe spiegare le sue motivazioni. Noi veniamo dall’esperienza di Krineide, produzione indipendente che ha saputo imporsi a Cannes come a Madrid e a Los Angeles perché contraddistinta da un’alta professionalità, seppure costretta ad uno straordinario risparmio di produzione. C’è già l’ipotesi di una produzione inglese da un milione di euro che dovrebbe realizzarsi nell’arianese ma bastano anche solo i nostri trascorsi cinematografici a dare conferme. Presenteremo a Cannes l’Irpinia del cinema che guarda al futuro, coscienti di poterne promuovere e valorizzare il patrimonio artistico e ambientale, la memoria storica e le tradizioni comunitarie, sfruttando le risorse professionali e tecniche attive sul territorio provinciale e creando le condizioni per attrarvi produzioni cinematografiche, televisive, audiovisive e pubblicitarie sia italiane che estere. Esporteremo un modello innovativo, ricordandoci sempre di quando ci chiesero dove fossero le cascate dell’Oasi di Senerchia perché il pubblico rimase affascinato da alcune scene girate proprio lì. E’ per questo che ci crediamo in maniera convinta: l’abbiamo vissuto».

 




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