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La “fabbrica del cinema” gira un euro investito ne vale 15

24 Novembre 2015

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GRAZIE AL LAVORO DI FILM COMMISSION SEMPRE PIÙ SPESSO TORINO È SCELTA COME LOCATION PER SPOT E PRODUZIONI CINEMATOGRAFICHE CON IMPORTANTI RITORNI PER IL TERRITORIO

Pellicola 2di Diego Longhin. Torino, Una ricaduta pari a più di mezzo milione di euro, oltre agli effetti “occupazionali” sulle maestranze prese a livello locale. Questo produce la “fabbrica degli spot”, uno dei filoni di Film Commission Torino Piemonte, settore che si sta coltivando per gli effetti positivi non solo sul fronte lavorativo e di ritorno economico, ma per l’immagine di Torino. Città apprezzata come location dalle produzioni pubblicitarie, più di Roma e Firenze, e riconoscibile in tivù nei passaggi degli spot. Ricaduta d’immagine garantita, quindi. Hanno lanciato prodotti e servizi molte imprese scegliendo come sfondo via Roma, piazza Castello, la Mole, via Buozzi, via Garibaldi, via Po, la collina e altre location della città: Enel, Infasil, Antica Gelateria del Corso, Aceto Ponti, Fiat, Ford, Club Med, Iveco, Moment, Bodeng, Ipsilon, Renault e la Rover, che è stata fra le prime. «Le auto la fanno da padrone — racconta il neodirettore di Film Commission, Paolo Manera — perché le architetture del centro della città, sia quelle moderne come via Roma sia quelle barocche, danno un senso di eleganza aulica che viene apprezzato dai registi e dai produttori impegnati a valorizzare le auto». Una ricaduta costruita con il tempo, mettendosi in collegamento con le aziende specializzate nella produzione,

tra Milano e Roma, dove si concentrano le principali aziende, e Torino. Il vantaggio di produrre spot sotto la Mole: «Noi facciamo da raccordo su tutta la parte burocratica — sottolinea Manera — permessi, occupazione strade e suolo pubblico, polizia municipale. Insomma, forniamo il pacchetto chiavi in mano. Le produzioni apprezzano il taglio cinematografico di Torino». Non sono previsti incentivi per la realizzazione di spot. La tendenza, sul fronte cinema, è di integrare sempre più i contributi pubblici con quelli dei privati, per attrarre un maggior numero di produzioni, con un impatto significativo sul territorio, sia economico che mediatico. Lo scorso anno, rispetto ai circa 3 milioni di investimento pubblico da parte di Comune e Regione, la ricaduta è stata di 15 milioni di euro. E grazie all’azione di Fip, Film Investimenti Piemonte, gli imprenditori stanno conoscendo meglio le opportunità offerte dal tax credit, investendo nel cinema. Un aggiunta di fondi da utilizzare per le produzioni, grazie al tax credit, di oltre 4 milioni di euro. «Ogni euro impegnato dalla Film Commission — sottolinea il presidente Paolo Da Milano, che è anche numero uno della Fondazione che gestisce il Museo del Cinema e organizza il Torino Film festival in svolgimento — produce un effetto sul territorio pari a 15 euro». Nel 2015 la Rai si è impegnata con la produzione della fiction “Non Uccidere”, in onda su Rai 3, recuperando parte degli studi Lumiq di Torino, in corso Lombardia, dove nacque la Fert, una delle prime imprese cinematografiche italiane. «Nel 2016 attendo una conferma dalla Rai — immagina Da Milano — e mi aspetto anche una risposta da Mediaset su una ripresa di Centovetrine o su una nuova produzione. In cantiere abbiamo anche numerosi film, merito della semina fatta negli nultimi anni che sta dando frutti, non solo per Torino, ma su tutto il Piemonte». I segnali di ripresa per il Piemonte si leggono anche dagli ultimi grafici sul pianeta dei servizi anche se poi la vera spia per la regione resti l’andamento della manifattura.

Fonte: LaRepubblica.it

Torino U na ricaduta pari a più di mezzo milione di euro, oltre agli effetti “occupazionali” sulle maestranze prese a livello locale. Questo produce la “fabbrica degli spot”, uno dei filoni di Film Commission Torino Piemonte, settore che si sta coltivando per gli effetti positivi non solo sul fronte lavorativo e di ritorno economico, ma per l’immagine di Torino. Città apprezzata come location dalle produzioni pubblicitarie, più di Roma e Firenze, e riconoscibile in tivù nei passaggi degli spot. Ricaduta d’immagine garantita, quindi. Hanno lanciato prodotti e servizi molte imprese scegliendo come sfondo via Roma, piazza Castello, la Mole, via Buozzi, via Garibaldi, via Po, la collina e altre location della città: Enel, Infasil, Antica Gelateria del Corso, Aceto Ponti, Fiat, Ford, Club Med, Iveco, Moment, Bodeng, Ipsilon, Renault e la Rover, che è stata fra le prime. «Le auto la fanno da padrone — racconta il neodirettore di Film Commission, Paolo Manera — perché le architetture del centro della città, sia quelle moderne come via Roma sia quelle barocche, danno un senso di eleganza aulica che viene apprezzato dai registi e dai produttori impegnati a valorizzare le auto». Una ricaduta costruita con il tempo, mettendosi in collegamento con le aziende specializzate nella produzione,

 

tra Milano e Roma, dove si concentrano le principali aziende, e Torino. Il vantaggio di produrre spot sotto la Mole: «Noi facciamo da raccordo su tutta la parte burocratica — sottolinea Manera — permessi, occupazione strade e suolo pubblico, polizia municipale. Insomma, forniamo il pacchetto chiavi in mano. Le produzioni apprezzano il taglio cinematografico di Torino». Non sono previsti incentivi per la realizzazione di spot. La tendenza, sul fronte cinema, è di integrare sempre più i contributi pubblici con quelli dei privati, per attrarre un maggior numero di produzioni, con un impatto significativo sul territorio, sia economico che mediatico. Lo scorso anno, rispetto ai circa 3 milioni di investimento pubblico da parte di Comune e Regione, la ricaduta è stata di 15 milioni di euro. E grazie all’azione di Fip, Film Investimenti Piemonte, gli imprenditori stanno conoscendo meglio le opportunità offerte dal tax credit, investendo nel cinema. Un aggiunta di fondi da utilizzare per le produzioni, grazie al tax credit, di oltre 4 milioni di euro. «Ogni euro impegnato dalla Film Commission — sottolinea il presidente Paolo Da Milano, che è anche numero uno della Fondazione che gestisce il Museo del Cinema e organizza il Torino Film festival in svolgimento — produce un effetto sul territorio pari a 15 euro». Nel 2015 la Rai si è impegnata con la produzione della fiction “Non Uccidere”, in onda su Rai 3, recuperando parte degli studi Lumiq di Torino, in corso Lombardia, dove nacque la Fert, una delle prime imprese cinematografiche italiane. «Nel 2016 attendo una conferma dalla Rai — immagina Da Milano — e mi aspetto anche una risposta da Mediaset su una ripresa di Centovetrine o su una nuova produzione. In cantiere abbiamo anche numerosi film, merito della semina fatta negli nultimi anni che sta dando frutti, non solo per Torino, ma su tutto il Piemonte». I segnali di ripresa per il Piemonte si leggono anche dagli ultimi grafici sul pianeta dei servizi anche se poi la vera spia per la regione resti l’andamento della manifattura


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