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Una mini Hollywood in un ex capannone industriale

30 Maggio 2015

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cineporto torinoIndividuato il luogo nel quale nascerà il cineporto di Prato, un progetto andato avanti in silenzio in questi mesi, sovvenzionato dalla Regione e dal ministero. Per il sindaco Matteo Biffoni e per l'assessore Valerio Barberis l'agenzia di servizio per produzioni cinematografiche e televisive di Prato porterà nuovi posti di lavoro e alta formazione per i giovani.

Una "Cinecitta" in miniatura dentro un ex capannone industriale possibilmente vicino al centro storico. Sono le coordinate del "Cineporto" di Prato, un progetto avviato dalla Regione con la Provincia e ora ben saldo nelle mani del Comune che un paio di luoghi idonei li ha trovati e uno, anzi, è già stato scartato: l'ex fabbrica Lucchesi.
Il posto nel quale produrre cinema e televisione, formare giovani artigiani, applicare le nuove tecnologie ai processi creativi, organizzare set e riprese, potrebbe nascere in un capannone di 1200 metri quadrati, di proprietà di un privato, tra via Cassero e le mura antiche non distante dalla biblioteca Lazzerini. Ma gli assessori all'Urbanistica Valerio Barberis e alle attività produttive Daniela Toccafondi battono a tappeto anche il Macrolotto zero. Insomma - pausa per le lezioni a parte - il progetto del Cineporto è a un passo dal concretizzarsi.

rendering cineporto torinoA costo zero per il Comune perché l'operazione di acquisizione degli spazi andrà in porto solo attraverso quel "do ut des" urbanistico che è la perequazione. Ovvero in cambio della cessione dell'immobile il Comune si farà carico di individuare uno spazio di pari valore che il privato possa trasformare. A tutto il resto ci penseranno Regione (in particolare Toscana Film Commission, l'agenzia nata nel 2006 che promuove e dà supporto alle produzione che scelgono la Toscana, uno dei set naturali più ambiti, per girare) e i finanziamenti ministeriali.

cineporto lecceMa cos'è un cineporto? «Si tratta - spiega Barberis - di un luogo nel quale si offrono servizi a chi opera nel settore della produzione cinematografica e televisiva e che la Regione ha intenzione di realizzare a Prato anche per la vicinanza a Firenze (un altro probabilmente sarà a Pisa ndr). Si tratta di un progetto molto interessante perché è un settore nuovo per la città che può garantire occupazione e certamente alta formazione per i giovani».

cine porto bariNel cineporto di Prato ci saranno spazi per la formazione di artigiani: falegnami (per le scenografie), sarti (per i costumi), elettricisti (per gli impianti di scena e per le luci), spazi per lavorare sulla produzione digitale di immagini, sale riunioni, depositi per le attrezzature, piccoli set per chi abbia necessità di allestimenti scenici in interno e per girare format commerciali. Il sindaco Matteo Biffoni , sul fronte politico, si è impegnato a fondo per raggiungere il risultato: «L'accordo con la Toscana Film commission deve ancora essere definito - spiega - ma direi che siamo a buon punto. Si tratta, comunque, di uno settore di sviluppo decisamente appetibile».
Di cineporti in Italia ne esistono solo tre: uno, il primo, a Torino, costato 8 milioni di euro e aperto in un ex cotonificio nel 2008 e altri due in Puglia, uno a Bari e l'altro a Lecce, inaugurati entrambi nel 2010 e fortemente voluto dal governatore uscente Nichi Vendola. Nessuna struttura del genere esiste in centro Italia. Per il momento.

 


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