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“Tesoretto” più ricco per i film girati in Fvg

12 Maggio 2015

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Aumentato del 25% il tetto dei contributi a sostegno di produzioni audiovisive. Contributo fino a 200mila euro per le riprese di durata superiore ai 24 giorni


Gabriele Salvatores aveva già preso la decisione di tornare a Trieste per il sequel de “Il ragazzo invisibile”, il suo ultimo film girato interamente nel capoluogo regionale. Al vincitore dell’Oscar non farà però dispiacere sapere che la giunta Serracchiani ha nel frattempo aumentato del 25% il tetto massimo dei contributi pubblici a sostegno delle produzioni audiovisive. Nel caso di riprese in Friuli Venezia Giulia di durata superiore ai 24 giorni saranno a disposizione fino a 200mila euro, 50mila in più di prima.
La delibera proposta da Sergio Bolzonello e approvata dall’esecutivo si richiama alla legge 6 del 2006 e in particolare all’articolo 10, comma 2, lì dove è prevista l’assegnazione alla Fvg Film Commission di uno stanziamento denominato Film Fund pensato per fare del Fvg pure una sede ricercata per la realizzazione di film e concretamente finalizzato a «sostenere produzioni cinematografiche, audiovisive e assimilate che favoriscono l’occupazione, lo sviluppo dell’economia turistica, la promozione e la valorizzazione delle risorse culturali, naturali e ambientali del territorio regionale».
Dal Film Fund Fvg duecentomila euro per un set in regione
Un finanziamento regionale più efficace, che attiri le grandi produzioni internazionali e sostenga meglio quelle locali, per implementare il sistema-cinema del Friuli Venezia Giulia. 
L’innalzamento del tetto massimo da 150mila a 200mila euro, fa sapere Federico Poillucci, presidente di Film Commission, era una richiesta partita proprio dall’associazione con l’obiettivo di «ritornare al livello dei nostri principali competitor», vale a dire regioni considerate «virtuose» dal punto di vista del mondo del cinema come Piemonte, Trentino Alto Adige e Puglia che da qualche tempo avevano superato come massimali il Fvg, la regione che per prima in Italia, nel 2003, ha istituto un fondo di produzione cinematografica.
In sostanza, fermi restando gli altri contributi previsti dal regolamento - 70mila euro in caso di riprese di film e fiction per un periodo inferiore ai 24 giorni, 30mila e 10mila euro per documentari e cortometraggi per riprese sopra o sotto i 10 giorni -, offrendo un “tesoretto” fino al limite dei 200mila euro per le produzioni di un certo spessore, la regione, osserva ancora Poillucci, «guadagna senz’altro in termini di attrattività». Con la premessa che «a venire premiati, dopo attenta selezione, sono solo quelle iniziative che rappresentano senza dubbio alcuno un investimento fruttuoso per la regione». Non solo parole ma anche numeri dato che, come è accaduto per esempio con “Il ragazzo invisibile” (esempio di scuola: 150mila euro ricevuti, 1,4 milioni spesi in città), la presenza delle troupe porta un ritorno di sette-otto volte superiore ai soldi pubblici erogati.
Trieste “set” da Oscar Salvatores gira il sequel
Il regista ha annunciato che tornerà in città per il seguito del “Ragazzo invisibile” La lavorazione del film uscito a dicembre ha portato 2,6 milioni sul territorio
Al momento, ricorda il presidente di Film Commission, sono tre le produzione girate in Fvg proprio in queste settimane. La principale è “Un bacio”, film di Ivan Cotroneo, scrittore e sceneggiatore napoletano con successi anche in tv. Le riprese di un’opera prodotta da Indigo Film (la stessa, oltre che de “Il ragazzo invisibile”, anche dell’Oscar “La grande bellezza”) sono iniziate a Udine lo scorso 27 aprile e dureranno per sei settimane. Dal 4 maggio sono poi arrivati in regione anche la regista australiana di origine goriziana Ruth Borgobello, al lavoro sempre a Udine sulla storia d’amore “The space between” interpretata da Flavio Parenti e Maeve Dermody, e Carlo Carlei, regista della fiction Rai “Il confine” che racconterà l'odissea della Prima Guerra Mondiale a partire dalla multiculturalità di Trieste per arrivare anche nell’Isontino.
Altri set in arrivo? «Attendiamo che questi tre, già molto importanti, concludano il loro lavoro. Dopo di che - anticipa Poillucci - cercheremo di portare a chiusura alcuni contatti. Sarà come sempre la commissione del Film Fund a valutare i progetti».
Un Film Fund che al momento conta 500mila euro per il 2015, ma che con le variazioni di bilancio verrà raddoppiato a quota 1 milione, un importo che, per 230mila euro, servirà anche per il funzionamento di Film Commission.


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