20 Novembre 2014
Visualizzazioni
Daniele Vicari sta finendo la prima parte di riprese - quelle senza attori - del suo dramma avventuroso ispirato alla celebre scalata del Freney di Walter Bonatti. "Bianco" potrebbe accogliere nel cast le star italiane Luca Argentero ed Elio Germano
Luca Argentero ed Elio Germano, due top del cinema italiano, potrebbero essere tra i sette protagonisti del film avventuroso Bianco di Daniele Vicari, tratto da una storia vera e in procinto di terminare la prima fase di riprese, iniziate a luglio e che dovrebbero finire a dicembre, senza attori.Gli interpreti saranno impiegati solo dal prossimo marzo 2015 e il cast sarà composto da tre italiani e quattro francesi, trattandosi di una co-produzione tra i due paesi con la Mir Cinematografica e la transalpina Aeternam. Per la componenete italiana si fanno i nomi di Luca Argentero ed Elio Germano, che potrebbero quindi fara parte della spedizione sul Monte Bianco raccontata nel libro di Marco Albino Ferrari Freney 1961 da cui il lungometraggio è tratto. Bianco, titolo provvisorio, è stato supportatao anche dal fondo tra Mibatc/Cnc - 40.000 euro - dalla Valle d'Aosta Film Commission e dalla BLS - Film Fund & Commission dell’Alto Adige, quest'ultima con 480.000 euro; il costo totale si aggira invece attorno ai 6 milioni di euro.
Vicari sceglie quindi di raccontare ancora un'esperienza reale della storia italiana - suo il discusso Diaz -, sempre focalizzandosi sulla tragedia. Il dramma questa volta non è urbano, bensì avvolto nello scenario paesaggistico montano, che ha appunto spinto il regista a questa operazione di riprese autunnali per affrontare il disagio di un complesso set naturale. La vicenda racconta l'impresa di Walter Bonatti - scalatore bergamasco - e di altri coraggiosi alpinisti, che più di cinquant'anni fa tentarono un'avventura quasi impossibile. A morire furono addirittura in quattro.
Vicari sceglie quindi di raccontare ancora un'esperienza reale della storia italiana - suo il discusso Diaz -, sempre focalizzandosi sulla tragedia. Il dramma questa volta non è urbano, bensì avvolto nello scenario paesaggistico montano, che ha appunto spinto il regista a questa operazione di riprese autunnali per affrontare il disagio di un complesso set naturale. La vicenda racconta l'impresa di Walter Bonatti - scalatore bergamasco - e di altri coraggiosi alpinisti, che più di cinquant'anni fa tentarono un'avventura quasi impossibile. A morire furono addirittura in quattro.
Ci si prepara a un film all'avanguardia, visti i presupposti impegnativi dal punto di vista tecnologico. L'idea è predisporre un set grazie all'aiuto della realtà virtuale e del 3D, per poi piazzare gli attori in una seconda fase. Se negli Stati Uniti c'è stata l'esperienza Sin City, in Italia ci sarà Bianco.
Fonte: FareFilm.it